Signor Ministro, …
Sig. Ministro,
ho letto attentamente la bozza che circola in questi giorni dell’”Atto di indirizzo quadro per i rinnovi contrattuali del triennio 2019/2021 per il personale delle pubbliche amministrazioni di cui all’art.1, comma 2, del d.lgs.165/2001” e, al di là delle somme a disposizione per il rinnovo del CCNL, voglio soffermarmi su alcuni punti che trovano la nostra piena condivisione e che abbiamo ribadito anche nella ultima comunicazione del 11 marzo 2021 che allego in copia alla presente.
Ben venga …
- il ruolo affidato alla contrattazione integrativa nel “prevedere la valorizzazione degli istituti del trattamento economico accessorio collegato alla performance, sia essa organizzativa che individuale, ponendo particolare attenzione alla definizione di criteri idonei a garantire la differenziazione dei giudizi valutazione individuali corrisponda una effettiva diversificazione dei trattamenti economici correlati”.
- Una “disciplina contrattuale che garantisca condizioni di lavoro trasparenti, che favorisca la produttività, l’autonomia e la responsabilità sui risultati, che concili le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con le esigenze organizzative delle pubbliche amministrazioni” perseguendo “il miglioramento dei servizi pubblici e l’innovazione organizzativa garantendo, al contempo, l’equilibrio fra vita professionale e vita privata”.
- Una rivisitazione dell’Ordinamento Professionale che “dovrà porsi come obiettivo anche quello della valorizzazione di posizioni e ruoli non dirigenziali per i quali siano richiesti più elevati livelli di autonomia e responsabilità gestionale e/o più elevate competenze professionali o specialistiche, attraverso la costituzione di un’ “area delle alte professionalità” in cui collocare il personale apicale incaricato dell’esercizio di funzioni organizzative e gestionali, in possesso del titolo di studio universitario, di elevate capacità professionali, tecniche e organizzative, acquisite anche attraverso idonei percorsi”.
A tal proposito mi permetto di precisare che la scrivente O.S., in piena solitudine sindacale, fin dal 2002 ha promosso il riconoscimento dell’area della vice-dirigenza (o area quadri che dir si voglia), percorrendo ogni strada legislativa, contrattuale, giudiziale e perfino giungendo alla Corte di Giustizia pur di riuscire ad ottenere una declaratoria che potesse dare una speranza di riconoscimento della loro professionalità ai lavoratori pubblici, queste poche righe, auspicando che non trovino altri ostacoli o ripensamenti, potrebbero essere il compimento di coloro che attendono da anni il giusto riconoscimento.
Colgo l’occasione di aggiungere che, superato il momento di “prima applicazione” in cui si dovrà inquadrare il personale apicale in possesso dei requisiti che si andranno a definire contrattualmente, occorrerà dare una possibilità di accesso anche a coloro che, pur in possesso di elevata professionalità, titoli e competenze, sono collocati in altre aree. Anche loro sono preziose risorse per la P.A., da valorizzare, previa attenta valutazione.
Ci aspettiamo, dunque, un’area che faccia da traino per tutta la P.A. senza diventare esclusivamente un inquadramento automatico, ma prevedendo un ricambio dinamico.
Chiediamo, infine, che venga affrontato e risolto, per tutte le Amministrazioni del Comparto Funzioni Centrali, il problema dei passaggi del personale tra la prima e la seconda area, eliminando ogni ostacolo normativo che osta per l’inquadramento del personale che da decenni non svolge più lavori tipici della prima area e che, per un “cavillo contrattuale”, vi è ingabbiato.
Siamo consapevoli che stiamo scrivendo una pagina importante della storia della P.A. e dobbiamo tenere a mente i valori che ci guidano pertanto restiamo a disposizione per ogni approfondimento e contributo.
Cordiali saluti
Segretario Generale
(Claudia Ratti)
Prot. 35 Ministro Brunetta con allegato
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