LA SPENDING REVIEW AVANZA CON GLI 80 EURO
I tempi stringono e le situazioni vanno a chiudersi molto velocemente, anche se non molto esplicitamente.
Dall’altra parte un popolo di impiegati pubblici contrattualizzati che, invece, è incredibilmente passivo, quasi incredulo e, in ogni caso, non disposto ad affannarsi per tutelare le riduzioni di personale (non di organico teorico, parliamo di personale) che stanno per arrivare. Sempre più convinti che l’amicizia di qualcuno risolverà la propria posizione personale.
Noi abbiamo già proposto alcune iniziative ma non vogliamo correre il rischio di essere considerati troppo morbidi, incerti, indecisi, disponibili, in una parola, complici. Su questo grande tema della Spending Review non vorremmo mai sentirci dire: “Erano tempi oscuri e voi avete taciuto!”. Per questo motivo tentiamo ancora una volta di presentare le nostre soluzioni, restando all’interno di una pagina, a costo di essere brutali e sbrigativi.
Introduzione del Contratto Cornice che contenga alcuni punti inderogabili e il resto che oggetto di modifica con la contrattazione integrativa. Questo comporterebbe dare la responsabilità alle parti, misurando con facilità il rapporto costi e benefici e riportando il risultato alla responsabilità delle parti con conseguenze sul badget assegnato e sulla retribuzione di risultato dei dirigenti. Mentre il sistema attuale è uno spauracchio che impedisce ai lavoratori di prendere coscienza delle reali possibilità di adattamento delle regole contrattuali nella specifica realtà lavorativa.
Professionalizzazione reale dei processi lavorativi attraverso la modifica sostanziale del modello di riqualificazioni. Prendiamo atto, senza ipocrisia, che i sistemi di riqualificazione non hanno raggiunto risultati di eccellenza e non hanno consentito un concreto aumento della qualità e dell’efficacia del lavoro. Questo anche per scelte fatte da quasi tutte le Amministrazioni ed approvate, con le iscrizioni e i voti alle maggiori OO.SS.
Introduzione dello sciopero solidale che consiste nell’astensione dal lavoro di alcune professionalità, indispensabili per il meccanismo burocratico, mentre gli altri colleghi potranno contribuire ad un fondo per compensare i danni economici degli scioperanti nel quale anche il sindacato contribuisce con una quota di denaro.
Introduzione dello sciopero virtuale che si basa su di un accordo preventivo tra sindacati e datore di lavoro per garantire la continuità del servizio durante gli scioperi, rinunciando i lavoratori alla paga delle ore di sciopero e impegnandosi l’ente datoriale a pagare il doppio o il triplo versandolo ad un fondo cogestito. Il principio è che se non si arriva ad un accordo la responsabilità è duplice: dei lavoratori e del datore di lavoro. Una parte consistente del fondo cogestito dovrà servire per le rispettive campagne di informazione circa i motivi del contendere.
Queste sono le nostre proposte per rimettere in gioco il lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni e rilanciare con forza la necessaria presenza del lavoratore pubblico all’interno di una società moderna e dinamica. Per evitare che l’onda dei tagli, esternalizzazioni e privatizzazioni ci tolga qualsiasi prospettiva.
Le idee camminano sulle gambe degli uomini, se queste vi convincono non aspettate che si impongano da sole, dateci la forza necessaria per affermarle.
Segretario Generale
Francesco Prudenzano
Gli oneri figurativi non sono uguali per tutti. Si chimano figurativi, infatti, perchè fanno riferimento a una prestazione che non viere effettuata in favore del daotre di lavoro. Non sono io a doverle ricordare che durante l’aspettativa sindacale retribuita, (non distacco) avviene una sospensione della prestazione lavorativa. Durante l’aspettativa, dunqune, il dirigente sindacale non lavora per il suo datore di lavoro. Ergo, è la collettività – in poche parole l’INPS gestione INPDAP – e non l’associazione sindacale a versare quegli oneri . Ecco perchè di dicono “figurativi”. Ciò, corrisponde a una forma di finanaziamento pubblico indiretto di cui beneficiate, senza, peraltro, trascurare tutte le altre forme di finanziamento, più o meno diretto, che arrivano alle Confederazioni, ai Caf e ai Patronati e che ppoi sono redistribuiti a tutti i livelli inferiori (Federazioni di categoria, Coordianenti nazionali, ecc…). Il sistema è ben conosciuto! Non pensi che tutti i suoi colleghi siano informati…
Evidentemente lei non vuole capire e continua a commentare cose che conosce sommariamente. Non posso entrare nel tecnicismo qui, e il post che sta commentando parlava di tutt’altro. Una sola cosa tengo a precisare adesso, e poi chiudiamo qui la discussione: gli oneri dei dipendenti pubblici, che siano in aspettativa per motivi personali o sindacali, o che siano regolarmente in servizio sono sempre e solo figurativi. Sono partite di giro che monetariamente non esistono. Un definitivo saluto.
L’unico settore nel quale viene applicato il c.d. “sciopero virtuale” è quello del Trasporto elicotteristico mediante l’adozione di un Accordo che ho visto nascere in prima persona e che, finora, è stato applicato solo una volta nell’arco di dieci anni circa dalla sua sottoscrizione. Mi rendo conto che si tratta di una proposta troppo innovativa nell’ambito del P.I. e che, dunque, ben pochi colleghi potrebbero essere in grado di metabolizzare. Questo istituto, alla fin, fine sarebbe molto più dannoso nei confronti dell’amministrazione rispetto a qulunque altro sciopero reale che faccio presente essere – e chiedo scusa per il gioco di parole – in ogni caso già “virtuale”, attesa la bassissima adesione dei lavoratori…
Il problema è che le amministrazioni pubbliche non avrebbero un centesimo da versare all’istituendo fondo, ma, soprattutto, la VERA questione è CHI dovrebbe gestire questo fondo.
Fin da ora osservo che sarei totalmente contrario ad affidare la gestione paritaria, in rappresentanza dei dipendenti, alle OO.SS…. Soprattutto di quelle che hanno ricevuto di recente la visita della GdF!
Gentile libera_nos, per le paure di come e chi gestisce i soldi si è arrivati a fare le più assurde generalizzazioni. Non importa chi li gestisce ma come, altrimenti nulla dovrebbe essere più gestito da nessuno, Amministrazione, sindacati, partiti, onlus… etc..
Per la divertente allusione alla GdF facciamo presente che:
Una visita della GdF di per se non significa nulla, vediamo cosa ne esce
da noi la GdF non si è ancora vista. La nostra sede non è quella della Confederazione UGL, pur facendone parte
essendo senza obbligo di bilancio, una visita periodica della GdF a partiti e sindacati (specialmente i piccoli) penso sia quasi necessaria.
Se pensava che ci sottraessimo alla battuta si è sbagliato. Buona giornata.
Infatti, lei lo rappresenta: non avete alcun obbligo di bilancio ed é proprio questo quello che mi preoccupa di più perché significa che non c’è alcun obbligo di trasparenza. Se non c’è bilancio non ci può essere neanche l’eventuale illecito del ‘falso in bilancio’. Spero di speghiarmi. In ogni caso, le soluzioni ci sarcontrattare l’unico caso rimasto di contrattazionefidare la gestione a comitati organizzati di lavoratori direttamente eletti dalla base senza passare dalle oo.ss..
Ovviamente, non rappresenta un problema la visita delle Fiamme gialle alla Confederazione dell’Ugl e neanche quello che ha dimostrato di saper fare l’ex Segretario generale come ex Presidente della Giunta regionale Lazio. Il problema è rappresentato da tutto il sistema sindacale, ormai svanito nel buco nero dell’indifferenza, sopratutto quello del P.I., afflitto anche da impotenza coeundi per eccesso di intervento eteronormativo.
Il problema, mio esimio interlocutore, è la perdita di credibilità delle oo.ss.. Io non affiderei un solo centesimo a un associazione di fatto che non permette il controllo dei finanziamenti pubblici e degli iscritti, nonché risulta impermeabile a forme di accountability generalizzate.
Non siete neanche più in grado di negoziare l’unico caso che vi rimane di accordo collettivo ovvero quello di sede presso, ad esempio, il min. giustizia.
Gentile libera_nos, lei spazia un po’ troppo ed è difficile essere sintetici nelle risposte, ma ci provo.
La legge sulla contabilità di partiti e sindacati non vediamo l’ora che arrivi, mi creda. Ci trarrebbe d’impaccio da molte situazioni.
In ogni caso l’obbligo di trasparenza sarebbe verso gli associati, visto che NON PRENDIAMO CONTRIBUTI PUBBLICI, e su questo punto la nostra Federazione ha da insegnare.
Sindacati, comitati organizzati, o come li chiama lei, comunque si tratta sempre di una forma di rappresentanza, come l’attuale. I nostri vertici non sono imposti per decreto, ma votati ai congressi.
La responsabilità delle azioni è personale, ove mai fosse riscontrata, e non può ricadere su tutta l’Organizzazione tanto meno per fatti in tempi in cui dei personaggi non rappresentavano più questa Organizzazione.
Su un punto concordo: la perdita di credibilità delle OO.SS. Ma questo significa che dobbiamo ridargli credibilità, non che non debbano più esistere.
Lei non darebbe mai un centesimo a un sindacato (che non prende finanziamenti pubblici ripeto), ma le faccio notare che, in questo momento, sta utilizzando i soldi dei nostri iscritti per esprimersi liberamente attraverso il nostro sito. O pensa che tutto questo è pagato da qualcun altro? Senza contare che lei, come tutti noi, versa i soldi ai partiti in modo regolare senza neppure rendersene conto, ma questa è un’altra storia.
No! Quella di cui parlavo non é la rappresentanza come quella “attuale”. Quella attuale é di tipo derivata.Io parlo di rappresentanza diretta.
I lavoratori non ammettono più mediazioni nella rappresentanza perché, indovinate un po’, non si riconoscono più in chi li dovrebbe rappresentare per dettato normativo o contrattuale. In ogni caso, ringrazio i vostri bravi iscritti che mi permettono di commentre sul vostro sito.
P.S.: anche voi beneficiate di forme di finanziamenti pubblici attraverso le aspettative sindacali e il versamento virtuale dei contributi previdenziale in favore dei dirigenti sindacali in aspettativa retribuita. Si tratta di una forma di finanziamento indiretta che nessuno può negare.
I distacchi nn danno soldi e gli “oneri figurativi” sono uguali x tutti, sia in servizio che no.
La reazione è tutto quello che abbiamo scritto non solo lo sciopero virtuale. Ci legge con attenzione?
Non so se lo ha capito ma la nostra assenza NON CREA DISSERVIZI.
Se l’Amministrazione rischia di rimetterci soldi, allora si che forse saremmo ascoltati.
Non faccia il sindacalista con noi. Proponga qualcosa di alternativo ed efficace, invece di dire solo che non va bene.
E la reazione sarebbe la creazione dello “sciopero virtuale che si basa su di un accordo preventivo tra sindacati e datore di lavoro per garantire la continuità del servizio durante gli scioperi, rinunciando i lavoratori alla paga delle ore di sciopero e impegnandosi l’ente datoriale a pagare il doppio o il triplo versandolo ad un fondo cogestito”??? La finalità dello scipero è creare il disservizio, proprio perchè è l’unica leva che rimane a una categoria che viene spesso tacciata di nullafacentismo!!! Così si che si vedrebbe cosa fanno ( in caso di sciopero, cosa NON fanno) i nullafacenti. Il colmo: perdere i soldi e continuare a lavorare!!! NO COMMENT!!!