I SOLITI ANNUNCI PER DEMONIZZARE IL PUBBLICO IMPIEGO
La sensazione è che non vogliano migliorarlo, ma sostituirlo.
L’ennesimo Presidente del Consiglio che annuncia una riforma totale della PA. Quante ne abbiamo lette? Io me ne ricordo una decina negli ultimi 6 anni.
Anche il nostro Renzi, come molti, ci utilizza a fini elettorali. Ai tempi di Cirino Pomicino, anche con la crisi economica ci usavano da bacino elettorale regalandoci indennità pre-consultazioni, mentre ora, con una crisi economica che però non permette all’Italia di battere moneta, ci usano per sollecitare il bacino elettorale costituito dal resto degli italiani che ci vedono come dei privilegiati.
In ogni caso, strumentalizzati dai partiti.
“Pugno di ferro del governo contro l’assenteismo nel pubblico impiego” tornano a tuonare i giornali, sfruttando anche l’onda mediatica delle polemiche seguite al controverso caso della presunta ‘diserzione’ dei vigili urbani di Roma durante la notte di Capodanno.
E allora si annunciano nuove norme “in materia di responsabilità dei pubblici dipendenti, finalizzate ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi il provvedimento disciplinare” e “riorganizzazione delle funzioni in materia di accertamento medico-legale sulle assenze dal servizio per malattia dei dipendenti pubblici”, ovvero il passaggio all’Inps per l’accertamento dell’assenza per malattia che dovrebbe stabilire se si tratti di un ammalato serio o se invece ci marcia.
Il punto è che se si volesse affrontare il problema seriamente, lo si dovrebbe fare assieme alle forze vive della PA, quelle (e non sono poche) a cui nessuno finoraha saputo dare voce, che vogliono il cambiamento e che vivono male e con grande disagio la quotidianità lavorativa.
Che non sanno o non riescono a smarcarsi dai professionisti della malattia, dai furbetti che riempiono la scrivania di carte per dimostrare un lavoro che non c’è, dai diffusissimi fantasmi (gli assenti, pur in servizio), dai tattici dello straordinario virtuale, e da quella gran massa di dirigenti che per fare carriera senza rogne, pur conoscendo tutto e ancora di più, sono più assenti di tutti questi.
Insomma la riforma vera dovrebbe essere fatta con le vittime vere del malfunzionamento della PA, e invece ci si ostina a colpire nel mucchio con generalizzazioni che offendono gli onesti e fanno sogghignare gli approfittatori, che troveranno sempre un valido escamotage.
Allora il dubbio che non si voglia migliorare la PA ma sostituirla con il privato è sempre più crescente. E, come sempre, sono gli uomini con buona volontà e di buona fede che possono fare la differenza. Occorre la loro, la nostra mobilitazione contro questa trappola avvelenata che, da una parte e dell’altra, non vuole fare distinzioni ma vuole solo esautorare la funzione pubblica nel nostro paese.
Segretario Generale
Francesco Prudenzano
Ma per favore!! la smettano di fomentare guerre fra poveri,ma si può essere cosi stronzi e senza ritegno alcuno? come se i problemi dei disoccupati degli sfratati si risolve aggiungendo altri disoccupati…ma quando mai la gente non capisce che sono loro che si devono licenziare, altro che estendere disagi a tutti,che si guardino meglio i banchi vuoti del parlamento e del senato ,che sono pieni solo quando devono varare leggi per salvare le loro poltrone
Non c’è un problema di disoccupati ma di chi merita il lavoro e chi invece danneggia tutti. Non vogliamo più rifugiarci snella scusa che bisogna inziare da qualche altra parte, perchè è un modo ipocrita per innescare l’irresponsabilità circolare.
Per ottenere che qualcosa cambi occorre iniziare da noi stessi, e successivamente si innescherà un circolo virtuoso che coinvolgerà tutti. Assicurare il lavoro a prescindere dai doveri danneggia tutti e condanna alla disoccupazione chi non la merita.
Non solo, ma con quell’altra farsa del whistleblowing stanno montando una caccia alle streghe che farà la fortuna dei cacciatori di taglie.
Licenziare un fannullone Si può! Segnalare un corrotto Si può! Piantarla con gli slogan a vanvera Non si può!
Ma dov’è sto assenteismo se non c’è piu’ personale? Almeno in Tribunale.
Direi che l’assenteismo, o la sordita’ è al governo che fa finta di ignorare la difficolta’ di tenere in piedi questo baraccone, cercando di lavorare con coscienza e buona volonta’ di ormai poche unita’
Gabriella Sportelli
Sono pienamente d’accordo con Voi, non si può fare di tutta un erba un fascio “Come si suol dire – come dite voi “Non si può generalizzare” Che il Personale delle Pubbliche Amministrazioni tenga d’occhio in un “Libro nero i colpevoli e , se recidivi – abbia il coraggio di riprenderli NOMINALMENTE E SINGOLARMENTE , e ove del caso LICENZIARLI con opportuna giustificazione…..
Saluti.
Daniela Ciatti
Tutto vero e condivido l’analisi.
Pietro Giannoccaro