AGIRE NON LAMENTARSI
La nostra Federazione non resta inerte a seguito dell’ istituzione del contributo unificato per le cause di lavoro, che considera l’ennesimo attacco in danno dei lavoratori che, a fronte della possibilità di veder riconosciuto un loro diritto, devono pagare una nuova gabella (certa ed immediata) variante in funzione del reddito e del valore economico della causa.
Nonostante la previsione dell’esenzione per coloro che hanno un reddito inferiore a euro 31.884,48, la norma è palesemente iniqua e presenta profili di incostituzionalità, gravando pesantemente sui lavoratori, da un lato oberandoli di una ulteriore tassa che peserà sui già scarni bilanci familiari di chi perseguirà comunque la via del ricorso, dall’ altro precludendo la stessa via a chi non potrà sostenere la spesa.
Stiamo percorrendo ogni strada per evitare l’ennesima ingiustizia per i lavoratori e nessuno vorrà certamente considerare frutto della mera casualità la presentazione di un’ interrogazione parlamentare sulla questione da parte dell’ On. Giovanni Paladini (IDV).
Questa ed altre sono le nostre azioni.
Paola Saraceni Francesco Prudenzano
Internet è quanto mai inaffidabile, sbagliatissimo farvi affidamento, meglio affidarsi ai documenti ufficiali. Eccoli…
Il limite di reddito (variabile ogni anno) è di circa 20.000 euro.
L’art 37 comma 6 del D.L. 68/2011 che modifica il D.P.R .30 maggio 2002, n. 115 (c.d. Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia.) così recita:
“Nei processi per controversie di previdenza ed assistenza obbligatorie, nonché per quelle individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico
impiego le parti che sono titolari di un reddito imponibile ai fini dell’imposta personale sul reddito, risultante dall’ultima dichiarazione, superiore al doppio dell’importo previsto dall’articolo 76, sono soggette…al contributo unificato di iscrizione a ruolo”
http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2011-07-06&task=dettaglio&numgu=155&redaz=011G0146&tmstp=1310040548129
L’importo previsto dall’art 76 del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 (c.d. Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia.) è di circa 10.000/11.000 euro (varia ogni anno).
Al momento è di 10.628,16 euro
http://www.altalex.com/index.php?idnot=34519#parte3
Il doppio (ovvero il reddito imponibile sotto il quale non si paga il contributo unificato) è quindi, al momento, circa 21/22.000 euro
Parole parole – dice una canzone di Mina
Le chiacchiere fanno i pidocchi – sentivo spesso dire da che ero piccola –
Un proverbio dice: il silenzio è d’oro la parola d’argento….come a dire che è difficilissimo parlare…., n’era convinto anche Luigi XIV. Meglio tacere e perseguire la via del silenzio. Questa volta io aggiungo e credo di non essere la sola: Poche parole e più fatti! …
Bel commento, un po’ misterioso!!
Che cosa proponi?
Un legale mi ha dato una tabella avuta del tribunale che in un comma recita così :
In base al D.L. 98/2011,il contributo unificato è dovuto per le parti titolari di reddito imponibile ai fini Irpef (risultante dall’ultima dichiarazione )superiore a 21.256,32 euro.
Non parla di esenzione per chi ha un reddito inferiore a 31 mila euro .
Io comincio a fare confusione.Come stanno le cose ?
Potete aiutarmi in tal senso ?
Grazie.
È un errore del Tribunale. Occorre portare il ritaglio della legge e invitare la cancelleria a correggere
Grazie per la risposta.Hai il ritaglio di legge preciso ?
Ho letto l’articolo 37 della legge e mi rimanda ad un Dpr .
Insomma è un pò complicato.
Puoi aiutarmi in tal senso.
Scusa e grazie ancora.
Caro Davide, il limite dei 31.000 euro è pacifico, riportato da tutti i siti internet che trattano il tema.
Il Dirigente della Cancelleria, o del Tribunale, (non so quale dirigente sia responsabile) è pagato per non fare queste cazzate!
Non è che dobbiamo fare una ricerca giuridica per conto del responsabile e chiedergli pure scusa. Almeno ci desse una parte del suo stipendio!
Per quanto ci riguarda, una volta segnalato l’errore se in Tribunale ancora non ci sentono è solo un problema loro. E spero che qualcuno li denunci per appropriazione indebita…
La ricerca sul web per l’informazione specifica non è facile , altrimenti non ti disturbavo.
Appena torna il legale dalle ferie lo informo ,in modo che solleciti la cancelleria.
Alla prossima.
Grazie per la risposta.
LA GABELLA E’ SEMPRE STATA PAGATA DAL LAVORATORE AI SIDACATI, AL MOMENTO DELLA SOTTOSCRIZZIONE, CON LA TESSERA IDENTIFICATIVA E CON LA PERCENTUALE A CAUSA VINTA. A TUTTO QUESTO HA CONTRIBUITO L’INERZIA DELLA P.A.
Il sindacato fa in modo di calmierare i prezzi e le condizioni alle quali nessuno è obbligato ad aderire. Non si può pretendere la gratuitá di una prestazione professionale.
In effetti per affrontare un contenzioso basta rivolgersi a un legale di fiducia anche senza alcun sindacato.
L’iscrizione/adesione ad un sindacato, non è solo aderire ai ricorsi.
E’ avere una consulenza continua, e tanti altri servizi.
Sono coscente che molti sindacati pensano alla tessera e spariscono dopo aver fatto sottoscrivere la delega di adesione, ma fortunatamente non è il modo di fare sindacato di tutti, e soprattutto non lo è di UGL-INTESA FP.
“reddito superiore a euro 31.884,48” ????????
siete sicuri??????’ non è che invece è “reddito inferiore a euro 31.884,48” ?????
Hai ragione è un refuso che abbiamo corretto nel testo del post.