BUONI PASTO ELETTRONICI
nuovi fornitori, vecchi problemi
Ancora problemi sul fronte dei buoni pasto, questa volta tocca a quelli elettronici la cui spendibilità sembrava garantita ed invece … Conclusasi la vicenda del gruppo Qui! sfociata nel fallimento della società, giungiamo all’aggiudicazione della fornitura (11 dicembre 2018) alla Repas Lunch Coupon S.r.l. riponendo grandi speranze sulla piena soddisfazione del personale, speranze rivelatesi ben presto vane perché i lavoratori stanno scoprendo gradualmente che anche i buoni pasto elettronici sono poco spendibili!
I ticket elettronici sono infatti “accettati” da pochi esercenti perché sono in pochi gli esercenti che si sono dotati dell’apposito “pos” in grado di leggerli.
Peraltro, non si sa per quale misterioso motivo gli esercenti presso i quali sono spendibili i buoni pasto elettronici (così come da apposito elenco consultabile per territorio, presente sul sito di riferimento dei buoni pasto) diminuiscono vertiginosamente mentre si “scende” l’Italia da nord a sud, quasi che la spendibilità del buono pasto in talune province del sud diventa più che una chimera e se prima il dipendente pubblico pareva trovarsi in tasca “carta straccia”, oggi con la tanto agognata card elettronica vive una situazione non dissimile.
Cosa sfugge al dipendente pubblico che non trova risposta e definitiva soluzione? Perché questa imbarazzante situazione che si ripete in maniera costante pur cambiando le società di fornitura?
Noi abbiamo raccolto le testimonianze da parte dei lavoratori che in prima persona hanno sperimentato le difficoltà che stiamo denunciando, lavoratori che hanno chiesto direttamente agli esercenti per capire il perché e non da ultimo pare che anche la nuova società abbia in uso una pratica affatto corretta che è quella di “rimborsare” gli esercenti convenzionati con forte ritardo rispetto ai “tempi standard” contemplati da contratto.
Dunque, nuovi fornitori, vecchi problemi e chi ne paga le spese è sempre il dipendente.