Richiesta di sospensione del DPCM 23 settembre 2021

Roma, 22 novembre 2021 prot. 213

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Mario Draghi

Al Ministro per la Pubblica Amministrazione
On. Renato Brunetta

Al Ministro della Salute
On. Roberto Speranza

OGGETTO: Emergenza sanitaria nazionale Covid-19 e prestazione lavorativa in presenza. Richiesta di sospensione del DPCM 23 settembre 2021.

Il 23 settembre scorso è stato approvato un decreto nel quale è stato disposto il superamento, a partire dal 15 ottobre, del lavoro agile come strumento di contrasto al fenomeno epidemiologico e come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nell’ambito delle Pubbliche Amministrazioni (Art.1- Misure in materia di pubblico impiego). Per l’attuazione di tale disposizione normativa sono state poi fornite, dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, con decreto dell’8 ottobre 2021, opportune indicazioni organizzative (Art.1-Modalità organizzative per il rientro in presenza dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni).

La scrivente, in data 28 settembre, ha avuto occasione di avanzare alcune richieste che, purtroppo, non sono state prese in alcuna considerazione ma, considerato che la cronaca di questi ultimi giorni sta registrando un preoccupante aumento dei contagi da virus Covid-19, sono a rinnovarle.

I dirigenti della P.A. per adempiere gli obblighi di legge a loro imposti dai provvedimenti sopra citati, hanno previsto il rientro in presenza negli uffici di gran parte del personale che durante lo stato di emergenza sanitaria (peraltro vigente fino al 31 dicembre 2021), stavano svolgendo la loro prestazione lavorativa in sicurezza, cioè in modalità agile (smart working).

Rientri non giustificati da esigenze di produttività considerato che l’operatività è stata comunque garantita (e molto spesso incrementata) dal personale in modalità agile e che sarebbero dovuti avvenire garantendo la massima sicurezza dei dipendenti negli ambienti di lavoro, ma soprattutto nel tragitto casa-lavoro dove effettivamente si corrono i maggiori rischi di contagio e diffusione del virus, per tutti i lavoratori pendolari che si vedono costretti a spostamenti su mezzi pubblici, autobus, metropolitane, treni e relative stazioni, ormai nuovamente affollati, tale testimonianza è documentata anche dai numerosi servizi televisivi.

Si aggiunga che, senza green pass, i contribuenti possono accedere negli Uffici del Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Ministero dell’Economia e Finanze, Agenzia delle dogane e monopoli, Agenzia delle Entrate, dell’INPS, INAIL, ACI, e via via in tutte le Amministrazioni che sono aperte al pubblico, non solo … avvocati, testimoni e periti accedono nei palazzi di giustizia e nelle Commissioni Tributarie. Ma è la stessa utenza che, sfornita di green pass, non può accedere nei cinema, musei, ristoranti, palestre ecc. ecc.

Non è certo un caso che la soglia di guardia è arrivata ad un livello di emergenza tale che diversi Presidenti di Regioni stanno chiedendo, con forza, agli organi di Governo, tempestive misure di prevenzione finalizzate a scongiurare il ritorno di una quarta ondata di Covid-19 e ci vengono costantemente segnalati molteplici casi di dipendenti risultati positivi al virus Covid-19, il cui contagio è avvenuto dopo il 15 ottobre 2021.

L’auspicio è che la situazione non degeneri ma per i suddetti motivi la scrivente O.S.

CHIEDE

  • Che sia disposta la sospensione degli effetti del DPCM del 23 settembre 2021 e del Decreto Brunetta dell’8 ottobre, almeno fino alla durata dello stato di emergenza, ovvero fino al 31 dicembre 2021.
  • Che le precauzioni per l’accesso negli uffici pubblici siano identici sia per il personale in servizio che per l’utenza.

Cordiali saluti.

Segretario Generale
(Claudia Ratti)

 

Prot. 213 Lettera Draghi sospensione

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Redazione
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