PARITÀ DI DIRITTI TRA LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI

La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea

Da anni si assiste a un confronto, spesso aspro e polemico, tra il mondo del lavoro pubblico e quello del lavoro privato. Da una parte, i dipendenti pubblici sono visti come una casta di privilegiati, che godono di sicurezza, stabilità e benefici a scapito dei contribuenti. Dall’altra, i dipendenti privati sono ritenuti più meritevoli, dinamici e competitivi, costretti a subire le logiche del mercato e della produttività.

Ma è davvero così? Esiste una differenza sostanziale tra i due settori o si tratta di stereotipi infondati?

Un recente pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha fatto chiarezza su uno degli aspetti più controversi: il diritto alle ferie annuali retribuite. La Corte ha stabilito che i lavoratori pubblici hanno gli stessi diritti dei lavoratori privati in materia di ferie e che spetta al datore di lavoro pubblico dimostrare di aver garantito tale diritto, altrimenti viola le norme europee. Questa sentenza segue ad un’altra che aveva dichiarato illegittimo il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici per dieci anni, imposto dal governo italiano per contenere la spesa pubblica. L’obiettivo del contenimento della spesa pubblica, e quindi considerazioni di carattere puramente economico, non sono più elementi sufficienti per limitare i diritti dei lavoratori.

Pensiamoci: il datore di lavoro Stato per risparmiare prende decisioni che se fossero prese dai datori di lavoro privati non sarebbero accettati, anzi … sarebbero sanzionati.

Lo Stato tratta i suoi dipendenti in modo ingiusto bloccando per dieci anni gli aumenti salariali e pensionistici, non paga le ferie non godute, amplia le fasce di reperibilità sulle malattie ecc. ecc. , senza contare le altre differenze con il settore privato, come la “tassa sulla malattia”, l’impossibilità di accedere all’anticipo del TFR, la IV area delle Elevate Professionalità, prevista dal CCNL, non è ancora stata attuata, mentre l’area quadri esiste da tempo. Questo significa che molti lavoratori pubblici non hanno la possibilità di accedere a livelli più alti di carriera, retribuzione o formazione.

Ricordiamo che il contratto dei lavoratori del Comparto Funzioni Centrali è scaduto il 31/12/2021.

Quanto alle ferie non godute potranno essere richieste da tutti coloro che si sono dimessi e non hanno potuto fruirne, le dimissioni a qualsiasi titolo: per essere passati ad altra Amministrazione o per quiescenza o per altri motivi.

Confintesa FP supporterà i suoi iscritti, rivolgetevi ai nostri rappresentanti sindacali o scrivete una e-mail a info@confintesafp.it .

Sentenza della Corte 18/01/2024

FLASH 2024 N 3 – PARITÀ DI DIRITTI TRA LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI

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Redazione
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