Lavoro agile: Confintesa FP denuncia la violazione del CCNL al Dipartimento Innovazione Tecnologica
Confintesa Funzione Pubblica alza la voce contro le nuove disposizioni del Ministero della Giustizia in materia di lavoro agile. Con una lettera inviata alla Capo Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica, Antonella Ciriello, il Segretario Generale Claudia Ratti ha formalmente contestato la “Nota esplicativa riguardante i nuovi criteri per la rimodulazione del lavoro agile”, emanata il 21 marzo 2025. Il documento, secondo il sindacato, viola il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) delle Funzioni Centrali 2022-2024 e il Decreto Legislativo 165/2001, introducendo unilateralmente restrizioni non previste dalla contrattazione collettiva.
La contestazione di Confintesa FP
Il nodo centrale della contestazione riguarda la natura stessa della nota ministeriale. Nonostante il titolo la definisca “esplicativa”, il contenuto si traduce in un atto unilaterale con effetti concreti sui lavoratori. Le principali criticità individuate da Confintesa FP riguardano:
-
La limitazione del lavoro agile a 1-2 giorni settimanali, con possibilità di estensione a 3 solo in casi particolari.
-
L’introduzione di obblighi di monitoraggio stringenti, come report settimanali e assegnazione formale dei compiti.
-
La rescissione, entro il 10 aprile 2025, dei contratti di lavoro agile non conformi alle nuove disposizioni.
Secondo il sindacato, queste misure vanno oltre una semplice “nota esplicativa”, costituendo un vero e proprio provvedimento unilaterale che modifica le condizioni di lavoro senza previo confronto con le parti sociali.
Le violazioni del CCNL e le richieste del sindacato
Confintesa FP evidenzia diverse violazioni del CCNL Funzioni Centrali 2022-2024, in particolare:
-
Mancata informazione sindacale: il contratto prevede che ogni modifica sulle modalità attuative del lavoro agile sia oggetto di informativa preventiva e confronto sindacale, cosa che non è avvenuta.
-
Imposizione di limiti non negoziati: l’articolo 13 del CCNL consente estensioni del lavoro agile senza limiti rigidi, in base a esigenze individuali e aziendali, mentre la nota impone una soglia massima di tre giorni.
-
Diritto alla disconnessione compromesso: l’obbligo di report settimanali rischia di costringere i lavoratori a operare oltre il loro orario concordato.
Oltre alle violazioni contrattuali, il sindacato solleva una questione di competenza: il Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica non ha autonomia gestionale in materia di lavoro agile, e il Capo Dipartimento non può adottare unilateralmente misure restrittive senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.
Alla luce di queste criticità, Confintesa FP chiede al Ministero della Giustizia:
-
La sospensione immediata della nota ministeriale, in attesa della definizione di un accordo integrativo.
-
L’avvio urgente di un tavolo di contrattazione con i sindacati rappresentativi, per definire criteri condivisi per il lavoro agile.
“La gestione del lavoro agile non può essere imposta dall’alto senza rispettare le regole della contrattazione collettiva”, sottolinea Claudia Ratti. “Ci aspettiamo un intervento tempestivo per ripristinare il confronto e tutelare i diritti dei lavoratori”.
La battaglia di Confintesa FP per il rispetto del CCNL è appena iniziata. Resta da vedere se il Ministero della Giustizia sarà disposto a rivedere le proprie decisioni o se la tensione con i sindacati porterà a nuove mobilitazioni.