CLOUD COMPUTING
Roma, 3 luglio 2012
Sembrerebbe che il Governo finalmente voglia promuovere l’adozione del Software libero, compreso gli acquisti centralizzati di un unico programma valido per tutte le realtà, e finanche database condivisi sul ‘cloud’. In informatica con il termine inglese cloud computing (in italiano nuvola informatica) si indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati grazie all’utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in Rete.
Flavia Marzano, docente di tecnologia per l’amministrazione digitale all’Università La Sapienza di Roma e Presidente degli Stati Generali dell’Innovazione ha espresso la Sua opinione in questi termini: “Si potrebbero ipotizzare acquisti centralizzati di un solo programma. La carta d’identità, ad esempio, si fa nello stesso modo da Belluno a Catania, c’é davvero bisogno di decine di software diversi? Basta che il ministero dell’Interno ne compri uno e ne permetta l’uso a tutti Comuni, magari online, sul ‘cloud’. E’ questo è solo un esempio.
Noi aggiungiamo, ad esempio, che un semplice Bancomat o Carta di Credito è valido in tutto il Pianeta e risponde in nanosecondi alla richiesta di prelievo contante o semplicemente per realizzare un acquisto.
Ci lusingano queste affermazioni e questo nuovo orientamento visto che l’ANIPA ha tentato, inutilmente, con tutti i Ministri della Funzione Pubblica che si sono succeduti nell’ultimo decennio,
di far capire che la Pubblica Amministrazione poteva risparmiare svariati miliardi di Euro se si fosse adottato Software libero e ricorso a sistemi centralizzati.
Il risparmio maggiore comunque, secondo noi, verrebbe dall’utilizzo delle professionalità informatiche già esistenti nella Pubblica Amministrazione e che NON sono adeguatamente utilizzate per questi obiettivi.
Il Coordinatore Nazionale
Coordinamento Informatici
Raffaele Pinto
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