Anche per i rinnovi dei contratti Renzi ha la sindrome del 12%

rinnovi-contrattuali-pubblico-impiego1Lo avevamo notato con la restituzione del maltolto (leggi blocco delle pensioni) che era stato censurato dalla Consulta. Rispetto a quanto dovuto il Governo di Matteo Renzi aveva “generosamente offerto” circa il 12% di quello che legittimamente spettava ai nostri pensionati, facendo scattare un ampio e diffuso contenzioso.

Allo stesso modo si sta comportando con il blocco dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego: censurato dalla Corte Costituzionale (ma non in forma retroattiva come per le pensioni), per rispondere a questa censura il nostro Matteo sta offrendo la favolosa cifra di 10 euro lordi al mese di aumento.
“Roba da chiodi”, direbbe qualcuno.

Dai nostri calcoli, si tratta ancora una volta di circa il 12% del totale (dovrebbero essere € 80 a partire dal gennaio 2010).
Che sta succedendo al nostro premier? Vorrà suggerirci qualcosa?
Forse possiamo restituire i nostri debiti con l’erario pagando solo il 12%?
Sarebbe una notizia fantastica, se potessimo applicarla alle bollette arretrate, alle cartelle di Equitalia, e a tutti i debiti che abbiamo accumulato, anche a causa dei mancati rinnovi contrattuali.

Al solito lo Stato italiano si sta dimostrando il peggiore dei datori di lavoro esistenti: dà poco, chiede poco e male, in sintesi si disinteressa del personale, scontentando specialmente chi ha voglia di fare.

Martedì prossimo si aprirà il tavolo all’ARAN per la ridefinizione dei comparti, il  primo passo per i rinnovi contrattuali e, come sempre, vi terremo informati.

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Claudia Ratti

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