DIRITTO ALLE ASSEMBLEE E….
DIRITTO ALLE ASSEMBLEE E ALLO SCIOPERO ANCHE PER I DIPENDENTI MIBACT
Il giorno 17 febbraio si è tenuto presso l’Aran un incontro avente per oggetto – Servizi Pubblici Essenziali – e procedure di sciopero riguardante il Ministeri dei Beni Culturali.
La Federazione Intesa FP ha ribadito l’inaccettabilità della limitazione dello sciopero e del diritto di assemblea, non ha condiviso ma criticato l’operato della Commissione di Vigilanza per lo sciopero, che impone entro il 24/02/2016 la chiusura dell’accordo tra sindacati ed Aran o intende procedere in modo autonomo ed unilaterale a normare tali servizi.
Abbiamo inoltre sottolineato il rischio di creare un pericoloso precedente nel voler arrivare ad un protocollo d’intesa su una materia già normata dal vigente CCNL, che potrebbe consentire al governo in futuro di rimettere in discussione, per sue esigenze, materie già definite da accordi dai vari CCNL.
Sulla questione sicurezza abbiamo ribadito che non va riservata al solo patrimonio, ma devono essere posti al centro dell’attenzione i lavoratori dei beni culturali che stante le carenze organiche in essere nei poli museali, se da una parte garantiscono l’apertura dei musei dall’altra sono i primi ad essere a rischio ai fini della sicurezza.
In conclusione la Federazione Intesa FP ha dichiarato la propria disponibilità a proseguire con l’Aran la discussione ed i necessari approfondimenti, vista l’importanza e la delicatezza della problematica, precisando che non accetteremo limitazioni al giusto diritto di assemblea e di sciopero, diritto che ai lavoratori dei beni culturali deve essere garantito come è garantito ai dipendenti del comparto stato.
Segretario Generale Aggiunto
Giancarlo Lustrissimi
Sono completamente d’accordo. Al momento dell’uscita della ignominiosa legge del …. Franceschini, mi sono veramente, a dir poco, incavolato pensando con quanta facilità e faciloneria, questi “maramaldi” azzerano accordi sottoscritti e controfirmati. Con questa legge infame vengono privati i lavoratori del diritto allo sciopero; coloro che saranno costretti a rimanere in servizio, per ottemperare alla presenza minima di personale, si sentiranno defraudati, rapinati con in guanti bianchi, da questi politici arroganti. Vogliono che qualcuno rimanga e rinunci “obtorto collo” al diritto di sciopero perché costretto a rimanere in ufficio o sul posto d lavoro? ebbene che lo paghino con la doppia giornata di stipendio.