CONTRATTO DEGLI STATALI
CONTRATTO DEGLI STATALI
l’ennesima bufala, a quando i fatti?
28 novembre 2016: Il Ministero della P.A. ha incontrato anche noi! Un confronto “politico” e non “tecnico”, senza regole predefinite (in cui la parte Governativa decide unilateralmente se, chi, con quali tempi e modalità convocare) e con quale valenza reale per i lavoratori? Nessuno!
C’eravamo ed abbiamo cercato di capire se quanto apprendiamo dalla stampa risponde al vero. Quello che è stato chiaro fin da subito è la necessità di giungere ad un protocollo d’intesa nel quale determinare le linee guida per i prossimi rinnovi, che, in particolare dovrebbe fissare:
- gli incrementi medi delle retribuzioni, con possibilità di maggior tutela per quelle più basse;
- l’impegno del Governo a rivedere le norme che disciplinano il rapporto tra la legge e contrattazione sindacale nel pubblico impiego;
- l’armonizzazione tra i contratti di lavoro e le riforme in atto.
Abbiamo dovuto prendere atto della estrema genericità delle offerte dal Governo ed in particolare, in relazione alla parte economica, confermano quanto recentemente riportato da numerose agenzie di stampa, mentre in relazione alla parte giuridica subiscono il condizionamento della recente Sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionali alcuni decreti.
Da parte nostra abbiamo ribadito che il rinnovo dei contratti dovrà essere economicamente congruo rispetto alla perdita di potere di acquisto subita dai lavoratori a causa di 7 anni di blocco contrattuale, la somma di cui oggi si parla (85 euro lordi di media) non è in tal senso sufficiente, anche in relazione al fatto che per molti dipendenti essa sarebbe “rimangiata” dalla perdita del bonus fiscale (ovvero gli 80 euro concessi nel 2014) ed anzi vi è il rischio che in alcuni casi con l’aumento contrattuale (che è sempre accordato al lordo delle imposte) alcuni lavoratori vedano di fatto calare la loro retribuzione complessiva.
Dulcis in fundo: le risorse non sono certe e dovrebbero essere stanziate con legge finanziaria relativa all’anno solare 2018 (ovvero la legge che dovrà essere approvata dal parlamento nel mese di dicembre 2017!).
È del tutto evidente che, secondo questa impostazione, pur avviando immediatamente le trattative si potrebbe giungere alla definizione della parte normativa e non anche su quella economica!
E poi … questo Governo avrà il coraggio di affrontare i veri nodi che oggi di fatto hanno ridotto la “contrattualizzazione” del pubblico impiego ad una mera enunciazione normativa, abrogando (senza mezzi termini) alcune previsioni contenute nella cd. “riforma Brunetta”?
E’ evidente che se queste sono le premesse NOI non siamo disponibili a sottoscrivere nessun Protocollo di intesa dalle previsioni incerte nei tempi, nelle risorse e, quel che è peggio, non è il giusto riconoscimento dei lavoratori che aspettano il rinnovo contrattuale da 7 anni. Se una Sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima parte della Riforma Madia, altra sentenza ha dichiarato illegittimo il blocco della contrattazione.
Quel che è certo è che il 23 gennaio 2017 dinanzi al Tribunale di Roma si discuterà il nostro ricorso per il blocco dei contratti …