Essere “diversamente sindacalisti” oggi è una responsabilità, un impegno ed una sfida.
Siamo in un sistema in cui il sindacato ha perso la sua funzione originaria, viene spesso denigrato e messo in un angolo sia dai lavoratori, sia dall’Amministrazione, sia dall’opinione pubblica a causa dei comportamenti reiterati negli anni di tanti sindacalisti che, pensando di restare sempre impuniti, hanno difeso i propri piccoli orticelli e non il benessere comune.
Il nostro quotidiano impegno deve essere quello di restituire dignità al Sindacato, mettendoci la faccia anche nelle battaglie che, pur sembrando minoritarie, difendono alti valori.
La nostra Federazione, il nostro gruppo, sta scrivendo dal 2016 un nuovo capitolo della propria storia le cui prime righe sono state scritte il 18 settembre 2000 allorquando un piccolo gruppo, rappresentato dall’odierno Segretario Confederale Francesco Prudenzano, si è riunito costituendo la Federazione Intesa.
La Federazione, ormai maggiorenne, ha superato una numerosa serie di “prove del fuoco” anche contro i “poteri forti” e nel novembre 2017[1] ha deciso di continuare a percorrere la strada che consiste:
- “nell’abbandono dell’autonomia fine a sé stessa, terreno di coltura di orticelli privati fini a sé stessi. L’abbandono, pertanto, di un minimalismo mentale che comporta una ristrettezza di prospettive;
- nell’abbandono dell’antagonismo fine a sé stesso verso la cosiddetta triplice;
- nel percorso per una costruzione di una “l’alternativa sindacale”, attraverso una proposta nuova, valorizzando il meglio della esperienza autonoma e la centralità della struttura, pregio delle grosse confederazioni. Un modo per contemperare l’autonomia con la solidità della struttura, l’indipendenza dell’iniziativa sindacale con l’unità dell’azione.
Federazione INTESA FP si candida per rappresentare solo quella parte di colleghi che vuole gli strumenti e le opportunità per mettere in luce le proprie capacità individuali, che crede che sia sbagliata la distribuzione a pioggia del salario accessorio la totale assenza di valutazioni di merito, in definitiva la assoluta indifferenziazione del salario di chi lavora e di chi no”.
Quest’obiettivo ambizioso può essere raggiunto con l’affermazione (e quindi l’aumento) della rappresentatività nel nuovo comparto delle Funzioni Centrali, grazie anche al supporto della Confederazione Confintesa.
La presenza sui luoghi di lavoro, l’ascolto dei colleghi, la trasparenza nella gestione delle risorse, la consapevole responsabilità degli organismi statutari, gli scambi di idee nei gruppi di WhatsApp e sui social, gli incontri formativi, il confronto e perfino gli scontri, sono tutti percorsi utili e necessari per essere “diversamente sindacalisti”, nella sostanza e non solo nell’apparenza.
Nell’anno dedicato alla “partecipazione attiva”, si sta verificando una nuova importante evoluzione della nostra Federazione i cui positivi effetti, ne sono certa, non tarderanno a manifestarsi.
Segretario Generale
Claudia Ratti
[1] mozione approvata dal Congresso
Mozione Finale del IV congresso INTESA FP svoltosi a Roma il 26/11/2016