LA “CRESTA” SUI BUONI PASTO
La questione dei Buoni Pasto è da anni sottoposta alle attenzioni anche della nostra Federazione per l’evidente insoddisfazione da parte dei lavoratori che vedono compresso, e perfino negato, un diritto previsto contrattualmente.
Perché la “cresta”? Perché sui buoni pasto qualcuno ci guadagna. Chi?
- Il datore di lavoro che compra i buoni pasto che hanno un valore nominale di 7 euro ad un costo inferiore anche del 20%, a chi va la differenza?
- Le Società che si aggiudicano, tramite le gare Consip, le forniture con i criteri del maggior ribasso, promettendo condizioni che non riescono a garantire nella fase dell’esecuzione del contratto.
Ci rimettono i lavoratori che ormai da anni vanno alla ricerca di esercenti convenzionati per poter spendere i buoni pasto che sono diventati ormai carta straccia.
Non è finita… è notizia di questi giorni che (finalmente) la Consip ha risolto il contratto con QUI Group, questo comporterà che, se non si prendono contromisure:
- i buoni pasto già in possesso dei lavoratori non saranno spendibili;
- fino al termine di una nuova aggiudicazione i lavoratori non avranno i buoni pasto.
- “La Consip S.p.A., per quanto di sua competenza, potrà applicare al Fornitore penali sino a concorrenza della misura massima pari al 10% (dieci per cento) dell’importo/valore massimo complessivo della Convenzione, tenuto conto delle penali applicate dalle Amministrazioni Contraenti, fermo il risarcimento degli eventuali maggiori danni” (Cfr.all.4 Condizioni Generali del Contratto)
Ricapitolando:
- le Amministrazioni risparmiano nell’acquisto dei buoni pasto (pagando molto meno il buono pasto rispetto ai 7 euro del valore nominale);
- le Amministrazioni e/o la Consip applicheranno e percepiranno (aggredendo anche la polizza) il valore delle penali ed eventuali “maggiori danni” ai quali contrattualmente hanno diritto.
Ed i lavoratori che lavorano e che hanno carta straccia in luogo dei buoni pasto?
Di certo non staremo a guardare, pretenderemo dalla Consip e dalle Amministrazioni le penali e il risarcimento del maggior danno che i lavoratori stanno subendo.