FLASH 2011 N 22 – IL GOVERNO FA LA CRESTA SUI BUONI PASTO
Lo scandalo dei buoni-pasto sovratassati
Siamo a febbraio e a fine mese tutti subiremo il primo conguaglio fiscale.
Normalmente c’è sempre qualcosa da restituire anche perché su febbraio vengono calcolati gli importi dei buoni pasto dell’anno precedente.
La Federazione UGL-INTESA ha scoperto una sottrazione indebita dal reddito di molti lavoratori pubblici che vogliamo denunciare a gran voce, anche se, in prima battuta, sembrerebbe riguardare importi di scarsa entità.
Tutti i dipendenti pubblici sanno che il valore dei propri buoni pasto è di 7 euro, quello che invece in pochissimi sanno é che:
- i dipendenti pagano le imposte sull’ intero importo;
- le Amministrazioni acquistano i buoni pasto ad un costo inferiore rispetto al valore nominale di 7 euro poiché ricevono degli sconti (mediamente) del 15 %.
Su questo 15% il Governo fa la cresta, e spieghiamo come!
L’Agenzia delle Entrate ha precisato il punto attraverso una risoluzione del marzo 2010 rimasta semisconosciuta: “il valore normale di riferimento, per i beni e servizi offerti dal datore di lavoro ai dipendenti è costituito dal prezzo scontato che il fornitore pratica sulla base di apposite convenzioni ricorrenti nella prassi commerciale”.
In altri termini questo significa che l’Agenzia delle Entrate è impeccabile nell’indicare la giusta direzione ai privati cittadini ma poi dimentica di applicare quelle regole a sé stessa e calcola l’imponibile del reddito dei dipendenti pubblici per l’importo lordo del buono pasto sottoposto a tassazione.
Questo da, come risultato, che i pubblici dipendenti che fruiscono dei buoni pasto pagano più imposte del dovuto. E questo importo, calcolato erroneamente in eccesso sull’imponibile, incide, spesso, sul conguaglio fiscale calcolato sulla busta paga di febbraio che sta per arrivare.
La Federazione UGL-INTESA da una parte denuncia questa misera cresta subìta quasi da tutto il personale (sappiamo che INPDAP e altre amministrazioni si sono adeguate) e mette a disposizione dei propri iscritti un modulo di diffida per interrompere questa indebita sottrazione e per sanare la situazione.
Nel contempo valuteremo ogni successiva iniziativa giudiziale anche in relazione agli importi da recuperare che sono estremamente variabili poiché dipendono dalle situazioni di ognuno.
Paola Saraceni Francesco Prudenzano