LIBERO LICENZIAMENTO? GRAZIE, NO!
Il fatto che Confindustria e Governo andassero sotto braccio, è ormai cosa risaputa e non fa neppure notizia, ma che addirittura questo legame potesse arrivare fino ad un accordo da “tempi delle ferriere”, è veramente assurdo. Con la scusa della crisi economica e sotto la forte spinta delle influenti Lobby delle banche, degli imprenditori e degli industriali, si vogliono buttare nell’immondizia, anni ed anni di lotte dei lavoratori che spesso, hanno dovuto pagare anche un contributo pesantissimo come la vita! Non crediamo assolutamente che l’Europa, abbia chiesto all’Italia, il “licenziamento arbitrario” di tutti i lavoratori e per tutti i comparti di lavoro, nessuno adeguatamente munito di una “testa pensante”, potrebbe partorire una cosa simile. Forse dall’Europa sarà giunta la richiesta di una maggiore attenzione al mercato del lavoro ed alle regole che lo sostengono, ma da questo non si può pretendere di gettare all’aria come carta straccia, tutti i contratti di lavoro, solo perché a Confindustria & Company, va bene così! Lo sanno bene in Confindustria, perché moltissimi industriali italiani hanno preferito trasferire le loro fabbriche nell’Europa dell’Est, perché lì non esistono contratti di lavoro e tanto meno, i sindacati che tutelano i lavoratori. Cosa c’è sotto? Confindustria ha forse suggerito al Governo che se in Italia vengono meno tutte le tutele dei lavoratori, forse c’è la possibilità che gli industriali trasmigrati verso Paesi dove i lavoratori non contano nulla, potrebbero ritornare con i loro soldi e far riprendere in qualche modo l’economia del Paese? Quello che scriviamo non è fantascienza, visto che anche la Fiat ha lasciato la Confindustria al palo, perché secondo Marchionne, non ha più un forte potere rappresentativo, quindi la risposta forte alla Fiat ed a Marchionne, da parte di Confindustria e Governo, potrebbe essere proprio questa. Ovvero, non andate da nessuna parte, perché tra non molto avrete le stesse situazioni di predominio sui lavoratori, anche in Italia! Ci domandiamo in tutto questo, dove sia finito il Ministro del Lavoro. Vuole forse passare alla storia come il Ministro che ha cassato senza battere ciglio, tutti i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici italiane? Comunque, lungi da noi arrenderci, siamo pronti ad usare tutte le armi ancora in possesso, per combattere questa iniziativa, che a dir poco, si potrebbe definire scellerata! Il massimo strumento del sindacato è lo sciopero generale, ebbene se ce ne sarà bisogno, noi siamo pronti! Speriamo non serva anche qualcosa di più.
Il 14 novembre prossimo, alle ore 15.00, presso la sede della Confederazione UGL di via Margutta, 19 – Roma, ci sarà una riunione di tutti i Coordinatori e dei Componenti dei Coordinamenti Nazionali dei Ministeri, Agenzie Fiscali e Enti Pubblici non Economici, per discutere sulle problematiche che quotidianamente attanagliano la categoria e trovare soluzioni condivise.
Paola Saraceni Francesco Prudenzano
347.066293
I sindacati sono dalle parte dei lavoratori? Allora come mai sul posto di lavoro, parlo soprattutto dei ministeri, sono quasi invisibili e non usano più i permessi sindacali per indire assemblee per parlare dei nostri problemi e individuare soluzioni?
Probabilmente Mara, succede in qualche posto di lavoro, ma non in tutti.
E posso garantire, che anche quando le assemblee di 2 (due) ore vengono indette, ci si trova spesso ad essere in poche persone, mentre contestualmente i dipendenti che sfollano gli uffici sono tanmtissimi.
In poche parole i colleghi sono i primi a dare la prvenza di aderire per lasciare gli uffici e poi recarsi a sbrigare le loro faccende.
Quindi indire un assemblea sembra a volte (spesso) una presa in giro se poi fai l’assemblea a te stesso e pochi altri.
Cari Amici e colleghi della P.A.,
Ma secondo Voi, può un GOVERNO LICENZIATO dagli stessi della PDL esercitare ancora Azioni illeggittime nel legiferare la legge sui licenziamenti???
La UE, suggerendo all’ Italia di allinearsi a cotenere e saldare i conti pubblici in Rosso, non incide la stessa pressione sulla abominevole EVASIONE FISCALE al Doctor PcM Berlusconi??? con insistenza, unica grande anomalia di evasione in toto 800 miliardi l’anno???
Allora, significa che la Comunità Europea si muova ad intermintenza, dove vede e dove non vede, sembra che si metta in condizione di fiancheggiatore per far cadere il nostro Paese, una vera sorte al MASSACRO.
Il nostro problema unico per risolvere in toto anni di parassiti e fiancheggiatori, è di eliminare l’evasione fiscale. Da quì, l’ Italia può rialzarsi e fare molto di più.
Da tenere conto, anche, che il nostro Paese è invidiato da altri paesi per le risorse la storia, il clima e l’operosità degli italiani.
Spetta al prossimo futuro GOVERNO, bianco rosso e nero che sia, mettere al primo posto del programma politico nazionale, la lotta all’evasione fiscale. Se questo non avverrà, allora c’è bisogno di imbracciare degni salvagenti per rimanere a galla, compresi i licenziamenti, spauracchio di violenza psicologica che lede ogni giorno la qualità della vita.
Cari amici,
purtroppo dobbiamo entrare nell’ottica che nulla va più dato per scontato. Quelle che erano le sicurezze di un tempo vengono ogni giorno messe in discussione. Perciò, se vogliamo salvare le conquiste di un tempo in materia di diritto di lavoro nel pubblico come nel privato, dobbiamo rimboccarci le maniche e lottare insieme. Il sindacato deve ritrovare una sua voce unitaria, perchè quando si lotta si sa che l’unione fa la forza. Se siamo divisi facciamo il gioco del nemico e sarà facile per il padrone di turno metterci con le spalle al muro e farci inghiottire in silenzio i bocconi amari dei tagli salariali o della graduale soppressione dei nostri diritti. Dobbiamo reagire tutti insieme trovando forme alternative di lotta che non possono essere solo gli scioperi, poichè vanno a gravare molto sul manage familiare dei lavoratori, già messi a dura prova dall’incalzante crisi economica. Dobbiamo dare forma a una protesta attiva fatta ad esempio di presidi permanenti davanti ai Ministeri. E’importante far circolare idee nuove ed esprimere in maniera costruttiva, ma chiara e decisa, il nostro dissenso. Facciamo vedere a chi ci comanda che siamo la parte migliore del nostro Paese e che sono ingiuste tutte le misure prese per ridurre la spesa pubblica a spese dei pubblci dipendenti. Non si può bastonare l’asino quando il carretto è rotto, perchè altrimenti l’asino scappa. E poi chi tirerà il carretto? Amici miei diamoci da fare, la misura è colma per tutti, ma proprio per questo è giunto il momento di agire uniti e con sempre nuova forza e convinzione. Paola Saraceni
Sentite un po’ cari signori. Io posso anche fare sciopero non solo per un giorno, ma anche per una settimana, un mese (ovviamente non di più) se lavorassi in un ambiente dove esistono solo lavoratori dell’Amministrazione Civile e magari, perché no, se lavorassi in un posto piuttosto sensibile come al CED dove si inseriscono dati stipendiali, eccetera, eccetera. Ma ahimè! Lavoro in un’amministrazione di polizia e quindi regalerei tutto all’Amministrazione perché verrei sostituito con un poliziotto. Oltre alla beffa anche l’inganno, quindi. Sarei comunque favorevole allo sciopero nella mia amministrazione se qualcuno lo facesse per me che lavorasse in qualche posto sensibile per l’Amministrazione (sia a livello centrale che periferico).
Io sono contro tutto e tutti: sono contro tutto il sistema attuale di gestione dell’impresa statale di questo paese come sono contro tutti coloro che stanno gestendo. Abbiamo una classe politica che fa … non so neanche descrivere cosa fa: abbiamo già pianto, riso, cagato (se mi posso esprimere anche in toni un po’ scurrili), abbiamo già fatto tutto. Ci siamo incazzati e ci stiamo incazzando: io nel mio piccolo cerco di denunciare tutto quello che per vie dirette o traverse vengo a sapere, anche facendo ricerche su Internet. Ma è possibile che non ci sia proprio nessuno che si prenda un po’ a cuore noi che lavoriamo per questa gente? Ma è mai possibile che il licenziamento sia la giusta strategia per risanare il debito pubblico? A casa mia risulta che lo stesso aumento della disoccupazione pesa ulteriormente sulla spesa pubblica: PIU’ DISOCCUPATI = MENO INTROITI PER LE CASSE DELLO STATO … o sbaglio? Mah, se l’impresa statale arriverà veramente a licenziare vuol dire proprio che non solo siamo arrivati al paradosso, ma automaticamente si tirerà la zappa sui piedi da sola. Io credo che prima o poi (più poi che prima sperando che non sia troppo tardi non tanto per noi, quanto anche per le loro casse) lo arrivino a capire e che sceglieranno altre alternative. Comunque non abbassiamo l’attenzione, teniamo duro, diciamo tutto quello che ci va di dire, facciamoci sentire veramente incazzati TUTTI, però – siamo circa 3 milioni di lavoratori contro qualche migliaio di politici, tecnici e tonacati, quindi la nostra voce è più grossa della loro!!!!!!!!!!!!!!!
Idem per l’amministrazione Difesa.
Scioperare gioverebbe solo allo Stato con un risparmio non indifferente, perchè rimarrebbero i militari a svolgere tutto o in parte il lavoro.
BERLUSCONI in genere una volta risolti i suoi problemi personali….finisce di mordere per cui….L’attenzione và tenuta alta,non c’è dubbio….a buon intenditore ciao a tutti
Confindustrai sotto braccio col Governo? In realtà Confindustria e le banche vanno sottobraccio con la sinistra.
Ecco l’elenco dei Grandi Elettori della sinistra, che hanno partecipato nel 2007 alle primarie per la creazione del PD: banche, industriali, mass media:
•l’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, la cui moglie era candidata con Rosy Bindi
•i banchieri di Intesa Sanpaolo Pietro Modiano e Enrico Salza
•il petroliere Massimo Moratti, la cui moglie Milly era candidata per Veltroni
•l’avvocato degli Agnelli e della Fiat Franz Grande Stevens
•gli industriali Arturo Artom e Anna Maria Artoni (già presidente dei Giovani Confindustriali, come lo fu Marcegaglia), grandi elettori di Letta
•La moglie del presidente di Pirelli Tronchetti Provera (Telecom/La7), Afef, testimonial per Veltroni
•il presidente del gruppo editoriale “l’Espresso/Repubblica” Carlo De Benedetti
A lanciare la candidatura della Marcegaglia a capo di Confindustria è stato l’imprenditore di sinistra Vittorio Merloni: la figlia di Merloni è ministro ombra del PD, il fratello è senatore del PD.
Organico alla sinistra anche l’industriale Matteo Colaninno, vicepresidente del Gruppo Piaggio,che fa parte della Direzione Nazionale del Partito Democratico.
Falck, Della Valle, Merloni, Moratti, Marcegaglia, Artom, Artoni, De Benedetti, Illy, Caltagirone, Montezemolo, Benetton, Soru, Colaninno, Profumo, Modiano, Salza: grandi imprenditori (e banchieri) contigui alla sinistra.
La sinistra è passata dalla parte del capitale e il capitale è passato dalla parte della sinistra.
http://xkom55.org/2011/11/01/il-partito-comunista-filippo-penati-e-le-acciaierie-falck-ovvero-e-la-sinistra-che-e-passata-dalla-parte-del-capitale-o-e-il-capitale-che-ha-fatto-sua-la-sinistra/
Questo ” spirito di abnegazione ” tout court di chi fa sindacato è suggestivo ma non corrisponde alla realtà (come dire che i politici si prodigano indefessamente solo per il bene del Paese !!): vero per alcuni idealisti e falso per altri a cui l’attività sindacale ha soprattutto consentito visibilità, carriera ed, in questa Amministrazione, i migliori posti all’estero: basta guardarsi intorno senza ipocrisia per constatarlo!
Questo vale, soprattutto, per i sindacati di maggior peso, che hanno avuto ampia materia di contrattazione con l’Amministrazione.
Storicamente, il Sindacato con la S maiuscola ha scritto pagine essenziali per la tutela del lavoro! Ma non equipariamone gli ideali a certe miseriucce di potere dalle quali, soprattutto nel pubblico impiego, non é esente. Da qui un appannamento della credibilità da cui tenta di risalire: il primo passo necessario,tuttavia, dovrebbe essere un pò di autocritica
Sindacati ??? Sveglia….! Quando fate muro e voce grossa ascoltano eccome lorsignori…
guardiamoci dentro, prima di generalizzare:
nessuno può sostenere che la P.A. italiana sia una perla! ma neanche una parla coltivata. A partire dai dirigenti qui è tutto da rifare: non sanno dirigere, sono sensibili a ruffianerie ed accondiscendeza etc (…..elenco pietoso). Anche qui fatte poche quanto dovute eccezioni naturalmente; ma le eccezioni confermano la regola: e se il “pesce puzza dalla testa” come diciamo qui a Genova, il resto viene da se. Il tentativo di rimettere ordine deve essere consumato; certo ci vuole competenza,ma anche coraggio e determinazione. Occorre indipendenza dalle “lobbies” che gestiscono la P.A. E chi ce l’ha questa autonomia? Fini? (…)Bersani? (….)Bindi?(….) Baffetto?(…)…….. etc etc.
Vediamo di intervenire sul pezzo con la dovuta attenzione a tutti i fondamentali del problema, senza abbandonarci a frenesie demagogiche prerelettorali o altro (di peggio), se vogliamo bene al ns Paese!E Voi volete bene al Paese, io Vi leggo.Dal mio canto, so bene quali siano i rischi sul tappeto: succede ogni volta che un uomo debba(o possa)giudicare una altro uomo, che il giudizio risulti parziale (…). Quanti innocenti in galera! Quanti delinquenti fuori! Ma la giustizia non è riflessiva, non giudica se stessa (come diceva in un pezzo De Andrè).Il magistrato che sbaglia non paga. E allora che si fa? Ce la teniamo così la magistratura, ovvio no? Cerchiamo solo di “contenere”…
Bene, penso che per la P.A. dovremmo, tutti insieme, avviare un percorso di risanamento che tenga conto de “l’errore” umano possibile e del relativo dovere del sindacato di reagire, proprio come facciamo nei confronti della magistratura, con gli strumenti che abbiamo, quando ci avvediamo degli errori, orrori.
buon lavoro
Se siete convinti che il sindacato ed i sindacalisti pensano ai permessi e ad occupare poltrone, vi riferite ad altre sigle e lo posso garantire.
Perchè se pensate questo non credo proprio che siate iscritti ad UGL-INTESA, altrimenti conoscereste le persone ed il modus operandi della nostra sigla.
Ma non posso biasimarvi, perchè nostri colleghi, ad oggi hanno pensato a fare tessere e a prendere in giro gli iscritti.
Bellissimo. Il manifesto. Sembra quasi di sinistra! :-)))
Ma l’UGL non era contraria agli scioperi? L’ho letto di recente su un’altro articolo.
Bella la frase Qualcosa di più….. cosa?
Sciopero generale di chi? UGL o tutti i sindacati?
Sciopera anche chi magari è in cassa integrazione? Con, in certi casi una paga che non basta neanche per pagarsi, che so, l’affitto?
Con che coraggio, adesso ormai tardi, i sindacati, tutti i sindacati, indicono scioperi? Con cosa pensano che la gente
viva? I sindacati possono solo ringraziare di avere ancora tesserati, gente che ha creduto in loro ed è stata abbandonata!
Beh, abbandonata mai da NOI.
Senza paura di smentita alcuna lo affermo e lo sottoscrivo.
Se ancora siete nella fase in cui dovete “…discutere sulle problematiche che quotidianamente attanagliano la categoria e trovare soluzioni condivise….” allora siamo in una botte di ferro e possiamo dormire sonni tranquilli! Anche perché in fatto di “sonni”, il pubblico impiego ha dimostrato di saperci fare!
Consentitemi un piccolo suggerimento: consultate una chiromante! Magari, leggendo nella sfera di vetro o consultando i tarocchi, riesce ad indicarvi quali sono le nostre “problematiche quotidiane” e vi predice anche eventuali “soluzioni” future!
il manifesto e’ ottimo, ma vedo che nessuno sindacato parla chiaro i lavoratori dipendenti con moglie e figli a carico con affitto da pagare , come devono tirare la cinghia? la cinghia la possono tirare i dirigenti,giudici,alti gradi militari, ma no un lavoratore con un solo stipendio.Nessuno sindacato ti dice questo ti sara’ pagato e questo no.PENSONO SOLO A FARSI I PERMESSI SINDACALI ED OCCUPARE LE POLTRONE DEI VARI ENTI VEDI INPS,CNEL ECC…QUESTE CHIACCHIERE NON SERVONO, SERVONO I FATTI.
Spirito di abnegazione, sacrifici e tempo tolto alle famiglie: chi fa sindacato ha poco tempo personale per sé stesso, il proprio tempo lo dedica agli altri; questo lo dobbiamo a coloro che hanno queste capacità di rappresentare migliaia di lavoratori. Non riscaldano le poltrone, ma si impegnano in prima persona a risolvere i problemi di gran massa dei lavoratori. Purtroppo sono stati creati troppi sindacati e questo produce effetti dirompenti sulle decisioni da prendere contro il datore di lavoro. Ci dobbiano unire, compatti nelle decisioni e non generare indecisioni: queste vanno a vantaggio del politico di turno.
Mi auguro di poter sopravvivere, in quanto ho ancora 15 anni di lavoro da ultimare.
Frosinone, 4.11.2011 maximo