INIZIA LA FASE DI ATTUAZIONE DELLA RIDUZIONE DI PERSONALE NELLA PA
Il tavolo di confronto stabilirà criteri e metodi
Con la riunione di ieri sulla notifica degli esuberi nelle varie Amministrazioni o Enti siamo passati alla fase operativa dell’attuazione della Spending Review: la riduzione del personale in servizio.
Ricordo un anno e più fa quando nelle assemblee, parlando di questa possibilità, venivamo derisi o accusati di ingiustificato allarmismo ma ora ci siamo.
Migliaia di persone dovranno abbandonare nei prossimi mesi, il posto di lavoro con gli strumenti e le procedure che da tempo il legislatore aveva previsto e scritto.
E quindi, fermo restando le Amministrazioni che hanno procedure separate per vari motivi (provvedimenti legislativi ad hoc, procedure di fusione o accorpamento in itinere…) dovremo affrontare i primi 4028 esuberi così suddivisi:
DIFESA 1562, SVILUPPO ECONOMICO 152, AMBIENTE 2, INFRASTRUTTURE E TRASPORTI 598, LAVORO 129, BENI CULTURALI 664, SALUTE 129, ASI 5, CNR 76, INFN 32, INGV 12, ISS 1, INAIL 648, ISPELS 13, UNIONCAMERE 4, AGENAS 1.
Questi sono i primi perché da INPS, Interno, Giustizia, Esteri e le altre Amministrazioni non comprese nell’elenco della Funzione Pubblica ne usciranno sicuramente altrettanti.
Ora occorre affilare le armi per gestire al meglio questa fase in cui, per evitare al massimo la mobilità obbligatoria del personale, i sindacati ed il Governo dovranno utilizzare gli strumenti meno traumatici quali i pensionamenti, i prepensionamenti, il part time, la mobilità volontaria.
Ora il sindacato potrà svolgere un ruolo fondamentale che si ripeterà con le altre Amministrazioni per ora escluse ma che entro pochi mesi affronteranno gli stessi problemi con le stesse procedure.
E’ di tutta evidenza che la politica ci ha lasciato a piedi, che la legge sulla Spending Review è stata votata dal parlamento da quasi tutti i partiti, e chi ha votato contro lo ha fatto solo per motivi elettorali perché tutti sanno che, finché l’Italia resta nell’area euro, le scelte sui tagli vengono dettate da input ultranazionali.
La Federazione UGL-INTESA, anche grazie ai risultati ottenuti alle ultime RSU, potrà partecipare a questa fase decisionale e incidere sulle scelte e le modalità della sua attuazione.
Ora, più di prima, lo strumento sindacale, se ben usato, può essere una compensazione alle scelte affrettate e drastiche della politica e dei suoi attuali tecnici.
Segretario Generale
Francesco Prudenzano
TOOGLIAMO IL SUPERFLUO VERO.
DIAMO MODO AGLI STATALI DI LAVORARE.
Vogliamo risparmiare?
La RICETTA:
AUMENTO DA 36 A 42 ORE SETTIMANALI DA POTER SVOLGERE SECONDO LE NECESSITA’ DELL’UFFICIO per gli statali con:
aumento lordo in busta paga MENSILE di 230 €.
cio porterebbe a:
1. risparmio delle amministrazioni sulla percentuale che viene aggiunta per lo svolgimento del lavoro straordinario;
2. consentirebbe ai già decimati dipendenti statali di smaltire la mole di arretrato vista la carenza di mezzi (toner fotocopiatrici stampanti …) e di persone (si parla di riduzione del personale..ma è già ridotto perchè da anni non si assume!)
3. gratificazione dei dipendenti che già vedono NEI CASI MIGLIORI GLI STRAORDINARI PAGATI DOPO ANNI.
3. CONTRATTAZIONE SUL BUONO PASTO.
PER POTER OTTENERE BISOGNA ANCHE SSAPER PROPORRE..ACCATTIVARSI L’ATTENZIONE.
Non sono convinto che le scelte parlamentari siano dettate da “input internazionali”: infatti non ho mai visto pubblicata la famigerata lettera con cui il Parlamento Europeo dettava regole sulla modifica del sistema lavoro e del sistema pensionistico in Italia. Conoscendo l’Italia e gli italiani mi viene da pensare che sia tutta una finzione e che con la scusa dell’Europa si sia messo mano alle tutele dei lavoratori e delle regole pensionistiche vigenti in Italia senza “sporcarsi le mani”. Infatti a riprova di ciò la legge sulla diffamazione da parte dei giornalisti è stata votata a scrutinio segreto. Ormai il “cetriolo” è stato consegnato, il resto sono formalità. Bisogna scontrarsi quando già si intravede la volontà politica di colpire i già poveri dipendenti statali, ed in questo caso mi pare che, purtroppo, i sindacati sono divisi…..ed è proprio la mancanza di vedute condivise che non consente una reazione concreta e decisa a tutela dei lavoratori. Mi spiegate perché appena hanno tentato di mettere mano ad alcune categorie, il famigerato “governo Monti” non è stato in grado di cambiare un bel niente? a noi chi ci difende a livello parlamentare? Diciamoci la verità dovremmo coalizzare le forze e creare un Movimento Politico per la difesa dei dipendenti dello Stato, si proprio un Movimento che possa portare in parlamento le nostre istanze e difenderci a livello politico. Io lancio una proposta, CREARE UN MOVIMENTO POLITICO A DIFESA DEI DIPENDENTI DELLO STATO. Massimo
La farsa continua e noi sempre zitti, mi raccomando:
14/11/2012 Rappresentatività sindacale per il triennio 2013-2015:
Si comunica che il Collegio di indirizzo e controllo dell’ARAN ha avviato l’esame delle risultanze dei lavori del Comitato Paritetico. Pertanto, quanto prima si procederà all’accertamento della rappresentatività sindacale per il triennio 2013-2015. ***QUANTO PRIMA???***
http://www.aranagenzia.it/index.php/comunicazioni/4990-accertamento-della-rappresentativita-sindacale-per-il-triennio-2013-2015
Caro Max, chi ci dovrebbe difendere già esiste ed è il sindacato.
Quali sono i sindacati che fino ad oggi hanno trattato o contratto e che hanno tradito le nostre legittime aspettative trascurando i nostri veri interessi e problemi ?
Questi sindacati, la cui sigla è facilmente intuibile, hanno tradito non solo le aspettative ma anche la fiducia dei lavoratori pubblici e, questo solo al fine di mantenere una posizione privilegiata nel rapporto con l’Istituzione facendo finta di difendere le posizioni dei lavoratori.
Vedi un po’ come si riciclano i vecchi segretari dei più grossi sindacati!
Quello che bisogna fare in questo preciso momento storico è abbandonare i sindacati storici , perché ormai troppo compromessi con la politica e lo Stato, ed affidarsi ad un sindacato nuovo perché possa attivarsi per il recupero di quella forza combattiva e propositiva che rende il sindacato degno di questo nome.
Un movimento, come dici tu, creerebbe solo confusione e disorientamento.
Ci vuole un sindacato che non abbia il timore di sfidare l’Istituzione, soprattutto, quando è convinto di essere nel giusto e di operare nel bene dei lavoratori pubblici.
Bisogna dar forza ad un sindacato che sfidi senza timore gli atteggiamenti prepotenti della Istituzione, che faccia maturare nel lavoratore pubblico la consapevolezza dell’importanza del suo ruolo e, nel contempo, stimoli l’attivazione dell’impegno in ognuno per la giusta rivendicazione della valorizzazione della sua professionalità e della sua centralità nel sistema Paese.
Ci vuole un sindacato che non assuma atteggiamenti dal sapore squisitamente “politico” e, soprattutto, che non tradisca la fiducia del lavoratore nel momento in cui affida ad esso tutte le sue legittime aspettative.
….ormai il sindacato non ha più potere contrattuale, tutto è iniziato con la “svendita” della dignità dei lavoratori attraverso l’ abolizione della scala mobile e con l’ avvento della famigerata “privatizzazione” del pubblico impiego. Per me l’unica possibilità è l’ingresso in campo politico con un Movimento altrimenti, penso, verrà abolita prima la buonuscita, poi la stessa pensione….anche perché l’età pensionabile verrà portata a 70 anni ( se ne parla da tempo). Il sindacato ed i lavoratori dovrebbero prendere esempio dai Francesi, loro si che hanno messo sottosopra Parigi ed hanno ottenuto i risultati ( non quello che si sente in Televisione ed attraverso i giornali, dovete parlare con chi vive in Francia per capire cosa è successo e quello che hanno ottenuto). Il Sindacato, scusate se parlo in generale, ormai funge solo da calmiere e si è visto con la debole reazione quando è stato stravolto il diritto alla pensione al raggiungimento dei 40 anni di contributi. Se ricordo bene, addirittura, quando fu abolita la scala mobile nel 1992, la riunione si tenne a fine luglio quando la maggior parte dei lavoratori era in vacanza, o pensava alle vacanze, e sono sicuro che dopo l’ accordo, sindacati e parte pubblica sono andati a mangiare insieme magari in una delle meravigliose trattorie nei dintorni di Roma. Non possiamo dimenticarci che la Polverini era segretario generale di questo sindacato: perché questi leader sindacali usano la loro posizione privilegiata per fare carriera politica? Come mai ancora il sindacato non ha l’obbligo per legge di effettuare un bilancio? Allora iniziamo a modificare la normativa che riguarda il sindacato e cioè principalmente: 1) Un leader sindacale non può entrare in politica se non dopo aver lasciato il sindacato da almeno 2 anni; 2) obbligo di redigere e pubblicare il bilancio economico. Non capisco perché dici che un Movimento creerebbe confusione e disorientamento. L’ Italia è un Paese fondato sulle corporazioni. Chi ha più potere ed influenza a livello politico riesce sempre a spuntarla. Orbene noi, purtroppo, non riusciamo ad ottenere un bel niente, anzi siamo sempre quelli che vengono bastonati. Quindi mi spieghi come fa e farà il sindacato a raggiungere determinati obiettivi ed a far restituire la dignità ai lavoratori? Tutti parlano che abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa, stiamo diventando il Paese dove si andrà in pensione alla soglia della morte. Hanno addirittura abolito la causa di servizio e la pensione privilegiata e non tutti i lavoratori sono al corrente di ciò. In conclusione, pur considerando in maniera positiva l’operato di alcuni sindacati, nonché l’impegno profuso da alcuni rappresentanti dei lavoratori, per me l’unica possibilità di ottenere qualcosa sarà coalizzarci in un Movimento Politico altrimenti non vedo spiragli di luce nel nostro futuro.
X Mara ma quale egoistico gli stipendi degli impiegati statali in Italia sono tra gli ultimi in europa!! Quanto prende un cancelliere in Germania oppure in Francia o meglio in Svizzera! Gli stipendi qui 1200/1300/1400/1500 euro al mese sono tra gli ultimi in Europa …e non è giusto che un tecnico informatico oppure un Cancelliere con tanto di diploma o laurea guadagni meno di un MONNEZZARO con la 5 elementare o di una Badante o di Un meccanico ecc….
Per il ministero dell’interno la spending review sarebbe finalmente dare attuazione alla legge 81 del 1 aprile 1981 dove i poliziotti escono dagli uffici e vanno per strada a fare quello per cui sono pagati e lasciano il posto agli impiegati non ci sarebbero così esuberi
Ma se la Costituzione dice che siamo tutti uguali perchè io che lavoro al Ministero degli Esteri ed ho 39 anni e 10 mesi di contributi non posso andare in pensione mentre un mio pari grado che sta ai Beni Culturali e magari ha meno servizio di me DEVE andare in prepensionamento o comunque lasciare obbligatoriamente il suo posto di lavoro???? IO sarei tra coloro che sarebbero andati in pensione secondo le norme ante-Fornero citati da Bruno e come me qui agli Esteri ce ne sono tantissimi, invece noi non possiamo andare in pensione neanche se vogliamo! Hai capito Bruno perchè i tuoi conti non tornano????
Se siamo arrivati fin qui è perchè nell’impiego prevale un atteggiamento egoistico da parte del singolo impiegato: cioè il considerare che, se un problema al momento non lo riguarda, gli altri si arrangino: infatti potrebbe darsi che chi si trova nelle condizioni di andare in pensione non voglia andarci per motivi suoi personali e voglia poter scegliere, come gli altri prima di lui, quando andarci, o voglia aspettare di ottenere il massimo economico: il che, con i stipendi ridicoli che prendiamo, è più che comprensibile.
Io non sono terrorizzato dalla riduzione degli organici. I numeri che vediamo ora cmq sono di molto inferiori alla somma degli aventi diritto alla quiescenza con le norme ante-Fornero.