MIBAC: UGL, CHIEDIAMO RITIRO BANDO 500 GIOVANI PER LA CULTURA
(AGENPARL) – Roma ,21 gen – “Il bando di concorso per la selezione di 500 giovani laureati da formare nelle attività di catalogazione e digitalizzazione del patrimonio culturale italiano, previsto dal decreto ‘Valore cultura’, presenta clausole non del tutto opportune e corrette. Pertanto sollecitiamo il Ministro Bray al ritiro tempestivo del bando”. Lo dichiarano in una nota congiunta il segretario confederale dell’Ugl, Ornella Petillo, e il segretario nazionale dell’Ugl Intesa Funzione Pubblica, Francesco Prudenzano, spiegando come “il bando, già precedentemente corretto in alcune imperfezioni, a nostro avviso potrebbe presentare una presunta discriminazione collettiva di genere nell’indicare, in una clausola, l’interruzione del tirocinio formativo in caso di assenza a qualsiasi titolo protratta per oltre 90 giorni. L’articolato – aggiunge la nota – non fa riferimento nel caso di maternità alla norma vigente dei 5 mesi di congedo obbligatorio di maternità, previsti dal testo unico n. 151/2001. A tal scopo l’Ugl valuterà se presentare un esposto alla Consigliera di Parità nazionale per la verifica di eventuali fattori di discriminazione presenti nell’articolato del bando. Rispettiamo le parole del Ministro – continua – che ha dichiarato di voler creare delle occasioni uniche di formazione, e non vogliamo demotivare le aspettative di tanti giovani che stanno presentando la propria candidatura al bando, ma nello stesso tempo abbiamo l’obbligo di denunziare eventuali errori”. Per Petillo “bisogna scongiurare il gioco al ribasso sulle nuove generazioni seguendo una logica approssimativa dettata dall’emergenza occupazionale del momento. Ai nostri ragazzi dobbiamo dare dignità lavorativa prima di ogni cosa. Ed è nostro compito salvaguardarli misurando con severità gli interventi che sono diretti a loro e a cui il governo ha dato grande risonanza nel piano Garanzia Giovani che ha presentato alla Commissione europea e che, tra breve, avrà la sua piena attuazione. “In un momento particolare di incertezza come quello che sta vivendo il nostro Paese – aggiunge Prudenzano – sarebbe più appropriato indire un concorso per 500 posti presso il Mibac, piuttosto che per 500 stagisti.
Abbiamo bisogno di personale da assegnare agli uffici sul territorio ma tra un anno non vogliamo ritrovarci a discutere sulla loro stabilizzazione. Basta ricorrere ad escamotage per risolvere mancanze all’apparenza passeggere”.