UGL-INTESA “SCIOPERO GENERALE COSI’ COM’E’ NON SERVE”

piano a piano b(ITALPRESS) 27/11/2014 – P.A.: UGL-INTESA ” SCIOPERO GENERALE COSI’ COM’E’ NON SERVE”  P.A. Lo sciopero generale così come è non serve. Servono, invece, cambiamenti. Ad incominciare dall’introduzione del contratto cornice con dei punti fissi ed altri modificabili con la contrattazione integrativa con conseguenze sulla retribuzione di risultato dei dirigenti e l’abolizione della limitazione del doppio lavoro. Lo ha dichiarato il Segretario Generale Ugl-Intesa fp, Francesco Prudenzano che pone sul tavolo altri cambiamenti che, secondo il sindacato, farebbero bene alla pubblica amministrazione come l’introduzione dello sciopero virtuale con la contestuale costituzione di un fondo cogestito in tal modo a rimetterci non sarebbe solo lo scioperante ma anche l’amministrazione che non ricerca una forma di accordo-soluzione tra le parti.

Questa forma di sciopero non avrebbe limitazioni di tempo e non porterebbe disagio all’utenza. Ma il sindacato va oltre – spiega Prudenzano – perché sarebbe auspicabile anche una forma di sciopero solidale con la creazione di un apposito fondo di solidarietà al quale contribuirebbe anche il sindacato. Discorso a parte meritano i modelli di riqualificazione del personale che devono necessariamente passare attraverso strumenti e opportunità oggettive e trasparenti per mettere in luce le capacità individuali di ognuno e i percorsi di carriera realmente legati alla professionalità e al merito. La Ugl-Intesa – conclude Prudenzano – non sciopererà ma, queste cose, le spiegherà in tutte le assemblee dei posti di lavoro d’Italia già convocate per il 12 dicembre. ITALPRESS ore 14.32

 

( 9 COLONNE ) ROMA 27.11.2014 –  STATALI, UGL-INTESA, LO SCIOPERO GENERALE NON SERVE.  P.A. Lo sciopero generale così come è non serve. Servono, invece, cambiamenti. Ad incominciare dall’introduzione del contratto cornice con dei punti fissi ed altri modificabili con la contrattazione integrativa con conseguenze sulla retribuzione di risultato dei dirigenti e l’abolizione della limitazione del doppio lavoro. Lo ha dichiarato il Segretario Generale Ugl-Intesa fp, Francesco Prudenzano che pone sul tavolo altri cambiamenti che, secondo il sindacato, farebbero bene alla pubblica amministrazione come l’introduzione dello sciopero virtuale con la contestuale costituzione di un fondo cogestito in tal modo a rimetterci non sarebbe solo lo scioperante ma anche l’amministrazione che non ricerca una forma di accordo-soluzione tra le parti. Questa forma di sciopero non avrebbe limitazioni di tempo e non porterebbe disagio all’utenza. Ma il sindacato va oltre – spiega Prudenzano – perché sarebbe auspicabile anche una forma di sciopero solidale con la creazione di un apposito fondo di solidarietà al quale contribuirebbe anche il sindacato. Discorso a parte meritano i modelli di riqualificazione del personale che devono necessariamente passare attraverso strumenti e opportunità oggettive e trasparenti per mettere in luce le capacità individuali di ognuno e i percorsi di carriera realmente legati alla professionalità e al merito. La Ugl-Intesa – conclude Prudenzano – non sciopererà ma, queste cose, le spiegherà in tutte le assemblee dei posti di lavoro d’Italia già convocate per il 12 dicembre. 9COLONNE 14,14

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Redazione
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Una Risposta a “UGL-INTESA “SCIOPERO GENERALE COSI’ COM’E’ NON SERVE”

  • klement
    10 anni fa

    I percorsi di carriera vanno bene in una scuola per figli di papà, fin dalla nascita predestinati a una poltrona. I capitani vanno nominati contando le navi da comandare piuttosto che gli anni di esperienza come marinai. Altrimenti per il ben noto Principio di Peter sovraffolliamo i livelli alti con sottoutilizzazione, che è il contrario di valorizzazione. Se tutti devono poter avere il meglio, nessuno farà il peggio, salvo extracomunitari, precari e lavoratori in nero. Non è detto che se a vent’anni ho una bancarella a 50 debba avere una catena di supermercati. Diventa autoreferenziale seguire corsi sul sesso degli angeli col solo scopo di accumulare crediti da riconoscere per la promozione in massa. E se ciò non è spiegato chiaramente, addirittura paternalista.
    La crescita dovrebbe essere emancipazione piuttosto che un’ingozzata di vitamine. Chi va avanti secondo un percorso diventa una creatura del padrone, detta più raffinatamente fiduciario