FLASH 2011 N. 13 – PER IL GOVERNO E’ NORMALE CHE NON SI VOTI PER LE RSU!

 

Il tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro è andato deserto e le organizzazioni sindacali, con la complicità di Brunetta, continuano a fruire del finanziamento pubblico che non spetta più.

 


Il 18 gennaio, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si è svolto l’incontro per il tentativo di conciliazione a seguito della nostra dichiarazione di stato di agitazione, come previsto per legge.

Stato di agitazione, ricordiamo, provocato dalla circolare ARAN n. 10700/2010 del 26 novembre 2010 che, di fatto, congela sine-die le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), nei Comparti del Pubblico Impiego.

Riteniamo gravissimo che le nostre legittime richieste di ridefinire la rappresentatività sindacale non siano state neppure ascoltate registrando l’assenza del rappresentante della Funzione Pubblica, unico delegato ad accogliere ed eventualmente accettare le nostre istanze.

Ovvero:

  1. Fissare la data per il rinnovo delle RSU;
  2. Conteggiare le deleghe relativamente a tutti i comparti contrattuali al 31 dicembre 2010 per rideterminare la rappresentatività di tutte le categorie del Pubblico Impiego, così come previsto per il Comparto Sicurezza;
  3. In alternativa, di essere ammessa con riserva, ai tavoli di Contrattazione Collettiva.

Esperito e conclusosi con esito negativo l’incontro, ci apprestiamo a portare avanti tutte le azioni di lotta e di protesta con contestuale avvio di procedure giudiziali adeguate.

Per maggior chiarezza precisiamo che il finanziamento pubblico a cui alludiamo nel titolo sono i distacchi e i permessi retribuiti di cui tutti i sindacati nel pubblico impiego fruiscono in proporzione al proprio livello di rappresentatività. Bene questa rappresentatività è stata congelata dal 2006 e lo sarà fino ad almeno il 2013.

Per fare un paragone è come se il parlamento decidesse di non far votare gli italiani per due legislature, mantenendo tutti gli incarichi e i relativi privilegi, senza misurarsi con l’elettorato.

E’ un vero e proprio abuso concertato tra Governo e sindacati già rappresentativi.

Un ulteriore scandalo che ricopre questa maggioranza.

 

Paola Saraceni                                                 Francesco  Prudenzano                                       

                                                    

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Redazione
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