CI SIAMO, IL 5-7 MARZO SI VOTA!

Con il freddo siamo stati bombardati dalle email di tutti i sindacati che si sono affannati in iniziative fantastiche, auto elogi e inviti alla candidatura per le elezioni per le RSU 2012!!!

E che dire degli Ichino, dei Brunetta e, ultimo arrivato, di Patroni Griffi che, assieme a tanti altri, si sono vantati di essere profondi conoscitori della P.A. e dei suoi impiegati, di quelli che dall’alto di una cattedra sentenziano su di noi con molta teoria e nessun senso pratico?

Siamo stanchi di essere indiscriminatamente considerati, tutti, dei fannulloni.

Siamo stanchi di parole come meritocrazia che calata in realtà dove manca anche la carta per poter lavorare e viene valutata da chi non è stato selezionato per via meritocratica, rende tutta l’atmosfera lavorativa assai ridicola.

Periodicamente l’Unione Europea (bontà sua, ma forse lo fa per prenderci in giro) rapporta gli stipendi dei dipendenti pubblici fra i Paesi membri, accorgendosi che quelli italiani sono i più bassi in assoluto in rapporto al costo della vita del paese!

E ci chiedono: quando raggiungerete l’efficienza media europea?

Abbiamo la risposta pronta: quando ci darete gli stipendi, le strutture e la dignità di lavoratori pubblici della media europea.

Senza andare lontano se guardiamo la situazione francese osserviamo una “cultura del pubblico” che in Italia manca. La stessa cosa vale per molti altri Paesi europei.

Allora forse dovremmo chiederci: non è che noi siamo mal considerati perché chi ci doveva tutelare e doveva proporre corrette innovazioni nella gestione del lavoro pubblico, in questi anni non lo ha saputo fare, anzi ha fatto del danno?

E adesso, che i sindacati rappresentativi (noi siamo fuori, ingiustamente ma siamo fuori), quelli che hanno deciso il contenuto dei contratti, quelli che hanno concordato la triennalizzazione dei contratti e, contestualmente il loro blocco fino a data da definirsi, dovranno rendere conto del loro operato passando all’esame dell’elettorato, eccoli di nuovo alla ricerca di consensi tra le fila dei “poveri fannulloni”.

Ci saranno ancora quelli che li voteranno perché credono nell’ideologia che viaggia dietro una bandiera, e ci saranno anche quelli che votano per l’amico senza pensare che il proprio voto sarà contato per la rappresentatività nazionale, ci saranno a cui siamo simpatici “ma l’altro mi ha promesso dei favori, non posso non dargli il voto”, ci saranno coloro che voteranno per chi fa credere che basta un euro per sbloccare i contratti.

Insomma ce ne saranno tanti che correranno dietro alle favole e alle illusioni che, passato il voto, spariranno come neve al sole.

Il TUO voto serve per scegliere e dare forza al Sindacato nelle contrattazioni nazionali, non solo ad eleggere il collega, pur bravo e simpatico.

Non votare per un sindacato del quale NON condividi la politica nazionale.

Paola Saraceni                                       Francesco Prudenzano
347.0662930

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Redazione
Segreteria

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